Quando si ha un animale domestico in casa, molto spesso viene considerato parte integrante della famiglia. La sua presenza incide sulle decisioni della coppia in tutto e per tutto.
Ma se i due compagni non stanno più bene insieme e si dividono, come è bene gestire la questione cane e separazione?
In questo articolo vediamo insieme a 360 gradi qual è la soluzione migliore per il benessere del tuo amico a quattro zampe.
Cosa dice la legge sulla questione cane e separazione dei coniugi?
Sulla questione cane e separazione dei coniugi, la legge dice ben poco. Non esiste infatti una legge specifica che regolarizza questa situazione.
Se per i figli ci sono delle regole ben precise, l’animale è considerato dalla legge come un oggetto. Quindi viene assegnato, purtroppo, di un bene materiale.
Noi che amiamo i cani, però, sappiamo bene però che l’animale, in un ambiente familiare, non è assolutamente considerabile come un oggetto.
Ciò non toglie che vi siano tantissimi possibili scenari che hanno portato all’arrivo del cane della sua gestione quotidiana.
A volte si acquista o adotta un cane quando si è già insieme, a volte il cane è di uno dei due partner ancor prima di instaurare un rapporto di coppia e così via. In ogni caso, il tempo aiuta a stringere legami forti e questo ci porta a non pensare realmente ad assegnare un proprietario vero e proprio del proprio amico a quattro zampe.

Come tutelarsi quindi dal principio?
Ci occuperemo tra poco dell’aspetto emotivo e gestionale del cane in caso di separazione, ma prima alcuni brevi consigli per non dover litigare aspramente su che accordi prendere sull’animale della coppia in caso di separazione.
Seppur all’inizio di una relazione non si pensi che questa possa finire, quando si parla di animali (e quindi di legami affettivi) sarebbe ideale decidere a chi andrà l’animale nel caso di separazione con una scrittura privata.
L’accordo dovrebbe specificare:
– Chi ha adottato o comprato l’animale;
– Con quale partner l’animale ha un legame più forte;
– Chi può dedicare più tempo e attenzioni al cane;
– Chi ha maggiori possibilità economiche per le spese di mantenimento del cane.
Questo accordo tra le parti dovrebbe anche essere modificato e aggiornato nel corso degli anni perché, come ben sappiamo, le cose possono cambiare quindi l’animale potrebbe legarsi per svariati motivi nel corso del tempo o all’uno o all’altro coniuge.
Cane e separazione: come non far soffrire il proprio animale domestico
A prescindere dalle accordi tra le parti, torniamo a pensare al benessere del nostro amico peloso, argomento che ci vede impegnati in prima linea con il nostro lavoro quotidiano.
Non tutti i cani (se non nessuno) amano cambiare la propria quotidianità in maniera repentina. Il cane, come diciamo spesso, è un animale da branco e vive seguendo delle regole precise che ama mantenere costanti per il suo benessere mentale.
Questo potrebbe cozzare con le decisioni prese in caso di separazione.
A volte, infatti, i coniugi decidono di dividersi il cane così come si dividono i figli.
Quindi magari in settimana il cane vivrà con un partner e nel weekend vivrà con l’altro. Nonostante sia molto spesso la soluzione più utilizzata in caso di separazione, è tuttavia molto molto destabilizzante dal punto di vista del cane. Continuerà infatti a vivere ripetutamente il distacco dall’uno e dall’altro senza tuttavia alcuna possibilità di realizzarne i motivi, e con un continuo cambio di routine quotidiana.
Molti cani vivono per effetto di questa situazione ricadute molto pesanti da un punto di vista emotivo, con manifestazioni di ansia eclatanti.

Cosa aspettarsi dal cane dopo una separazione?
La rottura di routine e relazioni stabili porta ad un repentino sconvolgimento delle sicurezze e degli equilibri del cane. L’accumulo di stress creato da questo potrebbe portarlo ad avere dei comportamente anomali come l’eccessivo leccarsi/grattarsi, fare i bisogni in casa, perdere l’appetito, dimostrare continua irrequietezza o disagio in presenza di estranei
In questa fase ci sarà bisogno di un vero aiuto per il cane che dovrà ritrovare il proprio equilibrio in una realtà diversa dalla precedente. Avrà bisogno di un periodo di assestamento e soprattutto di una guida chiara. Ecco perché creare costanti cambi di gestione tra i due ex non è d’aiuto. Il cane deve capire che qualcosa è cambiato in modo netto. Nella prima fase creare tanti cambiamenti continui lo confonde e disorienta.
Qual è la soluzione ideale?
E’ bene quindi che uno dei due ex si prenda carico del cane e che guidi questa fase di cambiamento.
La soluzione migliore sarebbe che lo faccia chi ha più tempo a disposizione da passare con il cane. In una fase iniziale infatti il tempo serve a ridare una routine basata sulla presenza ( e non sul rimanere molte ore da solo) e ridisegnare la quotidianità per come il cane la vedrà di li in avanti.
Facciamo un esempio.
La coppia viveva in una casa con giardino e il cane poteva usufruirne per fare i bisogni. Dalla separazione entrambi cambiano casa e vanno a vivere in appartamento. Serviranno un po di giorni iniziali per riabituare il cane a sporcare in passeggiata. Servirà quindi che chi si prende carico del cane lo porti fuori con regolarità sotto la nuova casa per fargli prendere confidenza con l’ambiente e i nuovi spazi a disposizione.

Una volta curata questa prima fase di gestione della nuova vita dopo la separazione sarà molto più facile per il cane rivedere anche l’altra persona se ve ne fosse la possibilità e il desiderio da parte di entrambi, ma con molta meno tensione e stress rispetto alla fase iniziale della separazione.
In conclusione, qualsiasi siano gli accordi, il pensiero primario dovrà essere e rimanere il benessere del cane, cercando di mantenere sempre gli equilibri e di non destabilizzare troppo e per lungo tempo la sua routine.
Il cane amerà entrambi anche per questo!